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Pennette Integrali alla Finta Genovese

La genovese è una salsa tipica napoletana, annoverata tra i famosi ragù partenopei,  le cui caratteristiche fondamentali sono la presenza di carne e la lentissima cottura nelle pentole di coccio.  Sull'origine del piatto e del suo nome vi è mistero. Tra le molte storie e leggende, la più verosimile  fa risalire la pietanza all'inventiva di alcuni cuochi genovesi che lavoravano in diverse trattorie nell'area del porto, durante il periodo aragonese, nel  1400.
Molte delle preparazioni della vastissima e succulenta cucina napoletana sono state adattate alle condizioni e possibilità delle famiglie meno agiate. L'abitudine di privare i piatti della carne o del pesce presenti nelle ricette originali, rendendoli vegetali al 100% o quasi, è del resto propria di tutta la cucina povera italiana. Questo è il destino che è toccato anche alla salsa genovese, che viene rinominata finta, così come sulla tavola di molti Napoletani si servono il finto  ragù, o  la pasta con le vongole fujute, tanto per citare alcuni esempi.

E' con grande  piacere che ritorno a partecipare alla raccolta di ricette vegan  del Lunedì, raccolte dal blog La cucina della Capra, con questo piatto popolare che a Napoli  si prepara però di Domenica... ma credo che andrà bene lo stesso :).


Pasta alla finta genovese




Ingredienti:
180 grammi di pennette integrali (o meglio ancora ziti spezzati)
due grosse cipolle dorate
due carote
due coste di sedano
vino bianco
un paio di foglie di lauro
olio evo
pepe nero
sale marino integrale

Pulite le verdure. Tagliate le cipolle sottilmente e tritate grossolanamente le carote e il sedano.  In una pentola di coccio  mettete a soffriggere il trito con un po' d'olio . Versate del vino bianco e lasciatelo sfumare.  Unite poi  le cipolle, date una rimestata, salate, aggiungete le foglie di lauro, coprite con il coperchio e lasciate cuocere a fuoco bassissimo per almeno un'ora. 

La ricetta originale prevede una cottura di tre ore circa, per fare in modo che le cipolle si disfino completamente. Ma il sughetto è già buonissimo dopo un'ora. Condite le pennette, unite una generosa macinata di pepe nero e servite.


5 commenti:

  1. Ho letto ieri la ricetta e passo ora a commentare.
    Ovviamente non conoscevo questa ricetta ma come sai mi piace un sacco, direi che tutte le tue ricette mi piacciono sempre perché rispecchiano la mia cucina :)
    Direi che è una sorta di soffritto, tutte le verdure che si utilizzano per prepararlo, solo con una cottura più lunga ma sai che buona questa pasta ^_^

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    1. E infatti è proprio una bontà. L'ho scoperta a Napoli naturalmente, ed ogni tanto la preparo, non senza un po' di nostalgia... Grazie cara Camiria, sei gentilissima, sempre. :)

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  2. Bellissima l'intro a questo post e magnifico questo sugo. Voglio sperimentarlo oggi: un giorno di sole e di pace...useró la cucina solare!

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